E si! Si ricomincia! Anno nuovo e tanti tanti bimbi nuovi.
Per accogliere in modo allegro i nostri nuovi piccoli amici, abbiamo realizzato all' ingresso del nostro centro ludico un murales raffigurante un albero, per adesso spoglio, che rappresenterà nel corso dell' anno le varie stagioni, circondato da fiori coloratissimi e tante apine che svolazzano felici.
Auguriamo a tutti, maestre e bambini, un buon inizio!
Le Fatine
Si ricomincia
Nella vecchia fattoria ia-ia-oh!
Sbirciando tra i vari blog abbiamo pensato di associare la canzone famosissima "Nella vecchia fattoria" ad un libricino da sfogliare mentre si canta e di realizzare con il cartoncino delle fattorie per ciascun bambino in cui poter incollare gli animali della canzone precedentemente da loro colorati.
Il colore giallo
E per finire proponiamo il terzo dei colori primari: IL GIALLO.
La presentazione in tale ordine dei colori primari non è casuale, ma è in relazione alle attività riguardanti le stagioni.
La presentazione in tale ordine dei colori primari non è casuale, ma è in relazione alle attività riguardanti le stagioni.
Il colore blu
Ed eccoci al colore blu! Proseguiamo con le attività volte a favorire la conoscenza dei colori primari.
Il colore rosso
Come attività volta alla conoscenza del colore primario rosso, abbiamo preso spunto dal blog della maestra Nella ed abbiamo realizzato con il cartoncino una matitona che raccoglie le schede relative alla filastrocca del colore in questione.
Festa della mamma
Per la festa della mamma insieme ai nostri bimbi abbiamo realizzato questa simpatica cornicetta, che contiene la poesia che i nostri piccoli hanno imparato.
Consigli per le mamme
Controllare le emozioni, anche quelle negative, non è sempre facile quando si ha a che fare con i bambini, ciò nonostante, ci sono parole che andrebbero preferibilmente evitate, se non addirittura eliminate, dal vocabolario genitoriale. Sono frasi diseducative, anche se apparentemente innocue.
Scopriamo le più infelici:
- Sei imbranato, cattivo, stupido...
Di fronte a determinati comportamenti è facile lasciarsi trasportare dalla rabbia, scadendo in interventi come questi. Se il bimbo è tendenzialmente impacciato, viene da sé definirlo “imbranato”, se è pestifero sorge spontaneo il “cattivo” e via dicendo. Giudizi che, pronunciati solo una volta, non comportano gravi conseguenze, ma reiterati nel tempo, possono indurre il bimbo a credersi realmente tale, innescando un senso di sfiducia in se stesso.
- Non sai farlo, lascia che ci pensi io...
Anche in questo caso si rischia di sminuire il bambino, inducendolo a credere di non essere capace di nulla e di non poter contare quindi sulle proprie forze. Qualunque sia il compito da svolgere, anche se difficile, è fondamentale stimolarlo a provarci, fornendogli il nostro prezioso aiuto. Gli errori di percorso fanno parte della crescita.
- Se continui ti arriva una sculacciata...
Le minacce non sono mai una buona soluzione, ma in certe circostanze, quando per esempio si parla di brevi castighi, possono tornare utili. Purché non prospettino punizioni assurde, crudeli o violente. Anche se la violenza non viene agita, si lancia un messaggio sbagliato, legittimando verbalmente il ricorso all'aggressione fisica.
- Nessuno si comporta così...
Convincere i bambini a cambiare atteggiamento, facendo leva sul loro senso di inadeguatezza rispetto ai coetanei, non è mai una buona idea. Il rischio è di renderli inutilmente competitivi e insicuri, inducendoli a credere di doversi adattare, passivamente, al comportamento della maggioranza. --
- Non imparerai mai...
Una frase apparentemente innocua, che in realtà innesca un senso di profonda sfiducia. D'altronde riusciamo a dare il meglio di noi stessi, anche da adulti, quando veniamo stimolati a credere nelle nostre capacità piuttosto che umiliati e giudicati negativamente. Figuriamoci da bambini!
Scopriamo le più infelici:
- Sei imbranato, cattivo, stupido...
Di fronte a determinati comportamenti è facile lasciarsi trasportare dalla rabbia, scadendo in interventi come questi. Se il bimbo è tendenzialmente impacciato, viene da sé definirlo “imbranato”, se è pestifero sorge spontaneo il “cattivo” e via dicendo. Giudizi che, pronunciati solo una volta, non comportano gravi conseguenze, ma reiterati nel tempo, possono indurre il bimbo a credersi realmente tale, innescando un senso di sfiducia in se stesso.
- Non sai farlo, lascia che ci pensi io...
Anche in questo caso si rischia di sminuire il bambino, inducendolo a credere di non essere capace di nulla e di non poter contare quindi sulle proprie forze. Qualunque sia il compito da svolgere, anche se difficile, è fondamentale stimolarlo a provarci, fornendogli il nostro prezioso aiuto. Gli errori di percorso fanno parte della crescita.
- Se continui ti arriva una sculacciata...
Le minacce non sono mai una buona soluzione, ma in certe circostanze, quando per esempio si parla di brevi castighi, possono tornare utili. Purché non prospettino punizioni assurde, crudeli o violente. Anche se la violenza non viene agita, si lancia un messaggio sbagliato, legittimando verbalmente il ricorso all'aggressione fisica.
- Nessuno si comporta così...
Convincere i bambini a cambiare atteggiamento, facendo leva sul loro senso di inadeguatezza rispetto ai coetanei, non è mai una buona idea. Il rischio è di renderli inutilmente competitivi e insicuri, inducendoli a credere di doversi adattare, passivamente, al comportamento della maggioranza. --
- Non imparerai mai...
Una frase apparentemente innocua, che in realtà innesca un senso di profonda sfiducia. D'altronde riusciamo a dare il meglio di noi stessi, anche da adulti, quando veniamo stimolati a credere nelle nostre capacità piuttosto che umiliati e giudicati negativamente. Figuriamoci da bambini!
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