“Il cervello del bambino è come una scacchiera. All’inizio qualunque partita è teoricamente possibile, qualunque mossa brillante ipotizzabile. Poi quando si cominciano a muovere i pezzi, le combinazioni iniziali via via diminuiscono ed il gioco comincia a strutturarsi in un certo modo.    Se le mosse iniziali sono appropriate e l’impianto del gioco è ben sviluppato, la partita è ben avviata; ma se le mosse iniziali sono sbagliate, sarà estremamente difficile risollevare le sorti del gioco. Lo svantaggio dovuto ad una cattiva impostazione sarà difficilmente recuperabile”.

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